Come scegliere il migliore caffè in grani per moka

31 Maggio 2021
Come scegliere il migliore caffè in grani per moka

La maggior parte di noi consumatori di caffè, quando sta facendo la spesa al supermercato, sceglie quasi distrattamente la confezione di caffè in polvere che andrà nella propria moka. Infatti, spesso siamo di fretta e dobbiamo spuntare tutta la lista in poco tempo, zigzagando tra scaffali e frigoriferi, evitando scontri con carrelli abbandonati ed aspettando il nostro turno al banco del pane o del pesce fresco. 

Nella scelta ci affidiamo alle numerose marche che ci sono nel mercato, preferiamo sempre la stessa, magari quella che ci ricorda il nostro passato, la casa della nonna, i pomeriggi di studio intenso ai tempi dell'università. Fortunatamente la qualità del caffè italiano è una garanzia ed il ventaglio di scelta è davvero molto ampio.

Ammettiamo però di non dedicare la giusta attenzione alla scelta del nostro caffè (a meno che non siamo dei veri intenditori!) e di preferire le confezioni in polvere, o le ancora più pratiche cialde o capsule, per il caffè a casa. Spesso non è una questione di gusto, ma di comodità. Non tutti sanno però che per la moka, il caffè in grani è il migliore.

Nei supermercati e nei negozi di alimentari purtroppo non sempre si trova. Più facile sarebbe rivolgersi a dei punti vendita artigianali o bio, oppure online. La scelta migliore ovviamente sarebbe quella di rivolgersi direttamente al torrefattore che, oltre alla tostatura del caffè, si occupa anche della combinazione delle varie miscele.

Il miglior caffè in grani per moka: perchè conviene

Conviene comprare caffè in grani per espresso o per moka per varie ragioni. Eccone alcune:

  • il caffè in grani mantiene la freschezza dei suoi aromi. Lo sentirete dal profumo che si sprigionerà aprendo la confezione, decisamente diverso, ben più intenso di quello del macinato già pronto. Gli stessi aromi li ritroverete poi nella degustazione in tazzina;
  • tutte le caratteristiche organolettiche del caffè vengono conservate nel chicco e non si disperdono nella macinatura industriale in polvere;
  • c'è meno spreco del prodotto. Macinando a mano la dose che ci serve per la nostra moka, non andrà sprecata inutilmente della preziosa polvere;
  • costa meno! Il caffè in grani ha infatti un prezzo di mercato inferiore rispetto a quello macinato in polvere già pronto;
  • ci riporta ad una vecchia tradizione, ormai scomparsa o quasi per soli intenditori. La macinatura del caffè in casa, infatti, era pratica quotidiana in passato. Tutte le cucine erano dotate di un macinino a mano e la preparazione della moka di caffè era un rituale quasi più d'obbligo di oggi.

Il caffè in grani migliore, per capire quale caffè in grani comprare, dovrebbe avere indicate nella confezione:

  • il grado di intensità, spesso rappresentato dal numero di tazzine o bollini che va da 1 a 12, che rappresenta la scala standard di intensità di caffè;
  • la provenienza del caffè, inteso come Paese d'origine della pianta quando non si tratta di coltivazioni artigianali italiane;
  • la torrefazione, cioè l'azienda che tosta il caffè, quando non si tratta dello stesso coltivatore italiano che si occupa sia della coltivazione che della tostatura e della miscela finale;
  • il grado di tostatura, se si tratta di una tostatura più o meno chiara, come solitamente avviene per le miscele arabiche, o invece piuttosto scura, tipica delle miscele robuste molto diffuse nel sud Italia o nelle Indie;
  • la miscela, cioè la composizione in percentuale di arabica e di robusta;
  • gli aromi e la corposità, in particolare quando si tratta di un specialty coffee.

Come macinare il caffè in grani

Ci sono vari modi di macinare il caffè in casa. Il più tradizionale ed economico è con un macinino a mano, di quelli in legno con la manovella in acciaio, che si vedono ormai impolverati solo nelle cucine delle nonne. Purtroppo però è anche il meno pratico, sebbene oggi siano presenti sul mercato modelli ovviamente più moderni e maneggevoli, alcuni di desing, altri invece più fedeli al passato.

La funzione è sempre la stessa: macinare i chicchi finemente fino ad ottenere una polvere granulosa della consistenza simile a quella del sale fino, adatta per la moka. Non dev'essere troppo fine per non rischiare di intasare il filtro della moka stessa, oppure, se si preferisce ottenere una polvere molto leggera, si può sperimentare il caffè filtro o il caffè turco.

Per l'espresso o per una maggiore praticità, esistono anche dei macina-caffè elettrici. Il contro di questo attrezzo è che spesso è dotato di eliche che, invece di macinare, tagliano il chicco. Questo, anche se in piccola parte, compromette la conservazione delle sue proprietà. Inoltre, l'acquisto non è così economico, ma c'è da considerare che il prezzo verrà poi ampiamente ammortizzato nel tempo.

Come conservare il caffè in grani

Nel caffè sono presenti circa 800 sostanze aromatiche: dopo solo quindici minuti dalla macinatura, il caffè perde quasi il 70% di queste proprietà. Di fondamentale importanza è quindi, subito dopo la macinatura, prestarsi alla preparazione della moka. 

Per una buona conservazione del caffè in grani:

  • serve un recipiente ermetico non trasparente, ad esempio in plastica o in ceramica (al riparo da aria e luce);
  • riporlo in un luogo fresco e asciutto (al riparo dall'umidità);
  • non è consigliato mantenere il caffè in grani in frigo, perchè potrebbe rischiare sbalzi termici che possono compromettere la sua freschezza e aromaticità (al riparo da caldo e freddo);
  • macinare i grani solo prima del consumo.

L'invenzione della moka è tutta italiana e la sua fama è nota in tutto il mondo, tanto che le sono dedicate mostre e musei da Milano a New York! La moka nasce nel 1933 dal genio di Alfonso Bialetti, che ha saputo creare uno degli oggetti più preziosi a noi italiani, osservando delle lavandaie fare il bucato. Da una vasca con un tubo centrale che spargeva in un unico getto acqua e sapone, miscelati insieme sui panni, ha saputo ricreare il progetto applicato a tre pezzi di alluminio a servizio della polvere del caffè.

Il termine moka, invece, viene dal porto di Mokha, nello Yemen, primo paese di origine del caffè, dove nasce spontaneamente e da dove derivano le miscele di arabica più pregiate.

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